Il Galilei al Salone del Libro di Torino: lo studente Mattia Ragnini (classe 4M), accompagnato dalla professoressa Roberta Carpano, ha partecipato alla proclamazione del libro vincitore del Premio Asimov, presso il Salone del Libro di Torino, in qualità di primo classificato del concorso per la Regione Marche, con la recensione del libro “La scorciatoia”, di Nello Cristianini.
Nel corso della cerimonia, Mattia è stato premiato insieme ai campioni provenienti dalle altre regioni italiane e all’autore di “Altre Terre”, Giovanni Covone. L’evento ha rappresentato anche una preziosa occasione di confronto sul tema dell’innata tendenza umana a spingersi oltre i confini della conoscenza e sull’indissolubile legame tra cultura umanistica e divulgazione scientifica. In tal senso, lo stesso Covone ha affermato di non aver scritto il suo libro «non solo per gli scienziati, ma anche per i poeti, gli artisti e tutti coloro che hanno una passione».
«Il concorso prevede un doppio canale – spiega la prof Carpano – Da un lato c’è un canale in cui concorrono cinque libri di divulgazione scientifica di stimati autori scelti da un’apposita commissione e dall’altro vi è invece un canale costituito dagli studenti che provengono dalle scuole di tutta Italia aderenti. Gli alunni scelgono uno dei libri in lizza, lo leggono, lo recensiscono e partecipano, con i loro elaborati, votando il libro che hanno letto».
In ogni regione, per ogni libro, viene stilata una classifica. Nelle Marche, ad aver ottenuto il punteggio migliore, è stato proprio Mattia. Il nostro scienziato in erba è salito sul gradino più alto del podio. Il Galilei, tra l’altro, verrà premiato la prossima settimana a Camerino.
«Non avrei mai pensato di raggiungere questo traguardo – riflette il ragazzo – E ciò che mi ha dato di più, al di là della classifica, è stata l’esperienza della cerimonia, il fatto di entrare in contatto con il fantastico mondo della divulgazione. Momenti utili, questi, per chiarirmi le idee riguardo il futuro».
«Il libro che ho recensito – conclude – parlava dell’intelligenza artificiale (AI), di come si sono evoluti i sistemi di AI, a partire dagli anni ’60. La svolta, la scorciatoia per l’appunto, è stata quando i ricercatori hanno capito che la chiave per migliorarla era farle apprendere una quantità sempre maggiore di dati. Il volume, tra l’altro, evidenzia pure i rischi dell’intelligenza artificiale. Non dobbiamo abolirla o ripudiarla, ma regolamentarla».
Così come la scrittura di un libro, anche la ricerca scientifica è un percorso fitto di inciampi, ripensamenti, errori, che può portare a risultati stupefacenti, ma mai a delle conclusioni definitive. Questo spirito di perseveranza non solo dovrà animare le generazioni future che nei decenni a venire traineranno le prossime scoperte scientifiche, ma dovrebbe anche tradursi in un paradigma per affrontare le sfide proposte in ogni ambito e per coltivare le proprie ambizioni.
Proprio per questo, l’essenza di tale esperienza è contenuta nel caldo invito che Covone rivolge a tutti i giovani presenti in sala, affinché possano realizzare i propri sogni: «Vi auguro di portare a termine un progetto che viaggi da solo per il mondo come un figlio, che è nostro ma non è nostro».